Fuga
Quando avrete pochi
minuti per uscire da casa, per scappare, per sopravvivere, cosa porterete con voi? Quando gli ultimi giorni busseranno alla vostra porta a cosa non rinuncerete? Prenderete vestiti,
cibo, una coperta oppure i soldatini? Acqua o figurine? Ogni
cosa che accumuliamo è destinata a scomparire, a finire sepolta
da qualche parte: sotto le macerie o sotto una montagna di rifiuti. Carte,
dischi, giocattoli: il collezionismo colpisce tutti, fino a livelli estremi, porta a nutrire affetto per quegli oggetti. Oggi sono irrinunciabili, magari domani li regaleremo: continue giravolte di sentimenti e interessi.
Ci appaiono indispensabili perché regalano emozioni positive: gioia, entusiasmo, sconfiggono la noia e la solitudine. Eppure la vita può mutare in un istante. E in quell’istante, tutto ciò che ha riempito le nostre giornate, lo metteremo nello zaino o lo abbandoneremo al proprio destino, probabilmente senza mai più rivederlo? Fermiamoci a riflettere su ciò che conta davvero e ciò che è superfluo, che accumuliamo ma che non ci dovrebbe condizionare.
Quando gli ultimi giorni arriveranno all’improvviso, e avremo solo cinque minuti per lasciare casa, senza sapere se mai rivedremo quelle stanze,
quei colori, cosa prenderemo?
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