ULTIMI GIORNI (2)



La vita è un compromesso. Fuori tutto è deserto e tranquillo. In situazioni normali amiamo il silenzio? Quasi nessuno, per non essere schiacciati dai pensieri. L’essere umano non ama la solitudine, evita che la testa vaghi in zone oscure che si preferisce tenere chiuse a chiave. Troppo dolore, troppa ansia. Riflessioni su ciò che è stato e ciò che sarà, l’inevitabile conclusione che ci insegue. Eppure, solo in questa condizione si riesce a far viaggiare la mente, a visitare luoghi che mai potremmo raggiungere in altro modo, a trovare tesori nascosti in bella vista, a comprendere verità che ci lasciano senza fiato, sconvolti.

Con i primi fuochi, i primi segni, sono venuto a stare qui, in questa casa nel bosco. Fitto, oscuro, primordiale. Con molte provviste e un carico di ansia e inquietudine, mi preparo agli ultimi giorni. Solo, gli unici compagni sono gli animali, che a volte passano curiosi, e il buio. L’auto poco lontano da qui, utile per andare a fare rifornimento, fin quando sarà possibile. Ho lasciato tutto e tutti per non soffrire, ho fatto le mie scelte, convinto che il tempo è poco e la salvezza impossibile. I pensieri come alleati contro l’isolamento. Un’avventura senza lieto fine.

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