ULTIMI GIORNI (7)

 




Sono da due giorni a letto, quasi immobile. Mangio e bevo per sopravvivere, il mio cielo è un tetto di legno. Gli ultimi accadimenti mi fanno capire che non posso avere completa fiducia nella mia sanità mentale. Nascondermi nel bosco non mi salverà? No, non credo. Allora come andare avanti, come riuscire a farcela? Ho bisogno di riprendermi, di riflettere. I ricordi non sono certo che siano reali: oggi è un libro che non ho mai visto, domani il mio stesso nome, il mio passato. Visioni agghiaccianti che mi paralizzano, dovrei comprendere che sono, appunto, solo visioni. Momenti di follia, il vento che trasporta immagini irreali e tradiscono la realtà. Sapevo bene che sarebbe successo prima o poi, ma così è troppo presto, rischio che il panico si impossessi di me, con conseguenze inimmaginabili.

La lontananza da altri esseri umani mi mette al riparo da atti violenti, ma non mi fa sentire al sicuro. Circondato dagli alberi, almeno posso evitare di vedere ampie porzioni di cielo, di crollare sulle ginocchia urlando e piangendo. Ogni tanto mi alzo per mangiare qualcosa e guardo fuori dalla finestra, aspettando di vedere chissà cosa. Non c’è nulla oltre al bosco. È proprio questa pace assoluta che mi fa dubitare dei miei sensi. Qui, gli ultimi giorni sembrano così lontani, un brutto sogno e basta. Mi pare di essere in vacanza e se tornassi a casa tutto sarebbe come sempre, una tranquilla e prevedibile quotidianità. Ma non è così, ne sono sicuro: l’esistenza ormai è mutata, destinata all’estinzione. Forse qualcuno sopravvivrà, ma ne varrà la pena? Soli e folli.

Forse dovrei spostarmi, non stare fermo così a lungo in un posto. Dove non arriva la pazzia, arriva la solitudine, l’ansia, la paura. Magari in gruppo sarebbe più facile, ma i gruppi non fanno per me, non riesco a riflettere bene, con qualcuno che si erge a capo e prende le decisioni. Preferisco fallire solo e andare incontro al mio oscuro destino. Devo soltanto ritrovare un po’ di pace, ricaricarmi e comprendere che la cosa più importante è cercare di rimanere lucidi il più a lungo possibile.

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