Waking life
Il
sogno è il destino, il tempo è un’illusione. Si può unire cinema e filosofia,
riuscendo perfettamente nel connubio? Chi ha visto Waking life sa che la
risposta è affermativa. Nel film è tutto sfumato, galleggiante, un istante che
si ripete, il rifiuto dell’eternità, un continuo no finché si passa al sì,
all’accettazione.
Con
le visioni si moltiplicano le domande, le riflessioni. Quando sogni puoi essere
sicuro di trovarti in un sogno? È così semplice capirlo? E quando non sogni, come
sai di essere sveglio? Prova ad accendere la luce, quello è uno dei modi per
comprenderlo, ma se la luce non si accende? Se sei sicuro con tutte le tue
forze che non stai dormendo e invece all’improvviso ti svegli davvero? È
impossibile essere certi che la realtà che viviamo ogni giorno sia reale. Il
dejà vu potrebbe rappresentare un segnale, un indizio che le cose non siano
esattamente come crediamo noi. Potrebbe rappresentare un ciclo che si ripete
sempre uguale? Non lo sappiamo, né sappiamo se possiamo interrompere l’eterno viaggio,
neanche ce lo chiediamo. Immersi nelle nostre vite, nella nostra routine,
ripetiamo noi stessi all’infinito.
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